(testo e immagine di Santu Massiani)
Addossata al Monte Padru, l'alta valle del Giussani accoglie la vita degli uomini fin dalla preistoria. Le prime tribù neolitiche si stabilirono lì, eliminando la foresta. Ormai il grano, l'orzo, la segale, il miglio coprono campi, colline e valli.
Culture, allevamento, artigianato sostengono un mondo in autarchia. Ritmata dal ciclo delle stagioni e dal calendario religioso, la vita scorre piena di significato... e di suoni. Le campane svolgono un ruolo determinante; sono uno strumento di comunicazione essenziale che anima la comunità. Musicisti e cantanti animano feste, matrimoni, carnevali e la Muresca, questa danza guerriera in uso fino al 1913.
Il canto governa la vita: ninne nanne, serenate, polifonie, improvvisazioni, satire. Il canto accompagna la morte: lamenti, voceri. Il canto risuona nelle chiese, nelle cappelle, nelle confraternite per proclamare la gloria dell'Altissimo: messa dei vivi, messa dei defunti, rituali della Settimana Santa, uffici dei confratelli.
Il crollo demografico che coinvolse tutta la Corsica durante i primi sessant'anni del XX secolo colpì anche il Giussani. Svaniscono segni e riferimenti, si erodono lingua, canti e usi: l'intorpidimento fatale.
A Pioggiola, nuovi fermenti culturali iniziarono a mutare la situazione nel 1978. Uomini appassionati, profondamente legati alla loro terra, hanno permesso non solo di raccogliere queste tracce immateriali, ma hanno assicurato la trasmissione sonora della memoria collettiva. All'iniziativa di questa azione di salvataggio e promozione si notano Sixtus Carboni, Mathieu Colombani, Jacques Luiggi , Antoine-Jean Luiggi . La messa di Pioggiola di tradizione orale è stata salvaguardata, armonizzata e reinterpretata con l'aiuto di Nando Acquaviva, Toni Casalonga e Antoine Massoni, musicisti e cantanti attori del Riacquistu. Rapidamente, gli atti della Settimana Santa, di Natale, degli uffici dei confratelli furono riportati alla luce e inseriti nell'animazione liturgica che restituiva un'identità alla comunità. Nel 1995, la fondazione della confraternita San Parteu permise di diffondere la pratica del canto polifonico fra un maggior numero di persone e nell'antica confraternita San Pancraziu risuonano oggi le arie portanti dell'anima corsa, che conducono sulla via dell'elevazione spirituale.