Leggende di Pioggiola

(testo di Francesca Ferrando sulla base dei racconti di Santu Massiani, disegno di Alessandro Parodi)

Santu Massiani

Il patrimonio culturale di Pioggiola è in gran parte un patrimonio immateriale costituito dalle tradizioni trasmesse di generazione in generazione: miti, leggende, feste, riti e pratiche sociali legate al rapporto con la natura e l'ordine delle stagioni. Per questo motivo abbiamo deciso di restituire parte di questa ricchezza dedicando due pagine del sito rispettivamente ai canti religiosi e ai racconti diffusi tra la comunità.

La prima è una leggenda legata alla costruzione della chiesa parrocchiale di Pioggiola, mentre il secondo e il terzo racconto riguardano i rituali diffusi nella società contadina per prevedere l'andamento dei raccolti.

I due buoi bianchi e la costruzione della Chiesa di Pioggiola

L'impianto attuale della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Pioggiola è il frutto della stratificazione di diversi interventi architettonici finanziati dalla comunità tra la seconda metà del XVI secolo e la fine del XIX. Le ragioni che spinsero gli abitanti del paese a scegliere il sito di edificazione sono probabilmente da ricondursi alla presenza nelle vicinanze di un precedente luogo di culto risalente al XII secolo. Tuttavia, esiste una leggenda che attribuisce questa scelta alla volontà di Dio o, più precisamente, a quella di due buoi bianchi.

Secondo il racconto, quando i capifamiglia di Pioggiola decisero di costruire la chiesa, iniziò a serpeggiare la discordia, poichè sia gli abitanti della frazione di Forcili, sia quelli del centro del paese avrebbero voluto che il nuovo edificio si fosse trovato nelle pertinenze delle proprie abitazioni.

Gli abitanti del centro di Pioggiola cercarono di risolvere la questione a loro vantaggio, gettando per primi le fondamenta della chiesa. Procuratisi alcuni grossi tronchi, li trasportarono nel centro del paese attaccandoli al giogo di due buoi bianchi, andando poi a dormire con la convinzione di poter proseguire i lavori il giorno seguente. L'indomani, però, scoprirono che il sito era vuoto e che i buoi avevano portato il materiale in una radura sopra il paese. Provarono quindi a ricondurli nel luogo originario, ma il giorno dopo, vedendo che gli animali erano tornati nello stesso luogo, decisero di desistere e di affidare la direzione dei lavori agli abitanti di Forcili. Anche in questo caso, però, i buoi ritornarono alla radura costringendo i pioggiolesi a costruire la chiesa in quel luogo.

La sorgente delle fate

Poco distante dalla frazione di Calchisanti è presente una fontana, dove un tempo le abitanti del paese andavano a prendere l'acqua e discorrere con i vicini. Se di giorno il luogo era popolato dalle donne e dai bambini di Pioggiola, di notte diventava il ritrovo delle fate.

Per omaggiarle, durante le sere di gennaio, le donne erano solite lasciare un piattino con alcuni chicchi di grano o di riso accanto alla fontana. Se il giorno successivo il piattino era vuoto significava che le fate avevano mangiato il cibo offerto e che l'estate successiva ci sarebbe stato un buon raccolto.

Il falò della Vigilia di Natale

Nella valle di Giussani si è soliti festeggiare la Vigilia di Natale preparando grossi falò nei piazzali antistanti le chiese. Il fuoco viene alimentato da tutta la comunità, mentre le ceneri vengono raccolte il 25 e divise fra le famiglie in segno di buon auspicio.

Un tempo, gli anziani di Pioggiola cercavano di interpretare l'andamento dei raccolti guardando le forme che assumevano le scintille, paragonandole a quelle delle costellazioni.

 

 

 

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022